Sebbene siamo ancora nel pieno delle attività con recuperi di campionato e partecipazioni ai tornei, chi ci segue sa che ogni tanto trattiamo temi che all’apparenza non sembrano legati al mondo del calcio giovanile ma che in realtà, almeno per noi, lo sono.
Sta per iniziare il periodo di proclami: grandi cambiamenti, nuovi progetti, nuove pagine di un nuovo libro. Tutto lecito, tuttavia un progetto per essere realizzato necessità di un progetto (appunto), possibilmente valido e con le persone giuste. Un po’ come essere in una azienda.
Vogliamo riportare alcune righe lette qualche tempo fa che ci hanno colpito perché in qualche modo rispecchiano il nostro modo di vedere le cose, soprattutto in questo ultimo periodo.
Vi chiediamo di restare ancora qualche minuto con noi, sperando di non annoiarvi troppo …
“PROGETTO” è cambiamento, perché il mondo, prima e dopo il progetto, è diverso, e lo è anche il team… Se il PROGETTO comprende anche un cambio organizzativo, le cose si amplificano, e spesso il team è sia agente, sia oggetto di cambiamento.
Spesso il modello del cambiamento si articola in una sequenza di quattro fasi: negazione, resistenza, esplorazione e impegno.
Attraverso queste quattro fasi si manifestano comportamenti noti e “frasi tipiche”. Rilevare quel che succede, anche attraverso ciò che viene detto, dentro e fuori del team, da modo di interpretare correttamente lo stadio di evoluzione corrente.
Spesso si vede (e sente) “accogliere” il cambiamento così:
– bello, ma qui non si farà mai, è impossibile;
– funziona? Ma è sicuro ne valga la pena? Forse abbiamo sbagliato;
– utile, se lo facessimo sempre e dappertutto sarebbe meglio;
– dai che lo facciamo! Così le cose funzioneranno, finalmente.
Tutto sta nel cominciare, con l’accortezza di scegliere una “cosina” che non destabilizzi, non sconvolga, comporti poca fatica, ma sortisca un buon effetto.
Il resto verrà…
Forza Ramatese !!!!!!