(liberamente estratto da: https://lamenteemeravigliosa.it/segnali-educando-figli-narcisisti/ )
L’autostima è un aspetto dell’educazione dei figli che noi genitori non possiamo trascurare, perché da essa dipende il sano sviluppo emotivo dei bambini. Tuttavia, negli ultimi anni si è data una tale importanza all’autostima infantile, che molti genitori tendono a spingersi oltre, a tal punto da trasformare i loro figli in narcisisti.
Dal punto di vista psicologico, il narcisismo è un vero e proprio disturbo della personalità, che porta a molte conseguenze negative nelle persone che ne sono affette.
Uno studio ha rilevato che per potenziare davvero l’autostima, la cosa importante è che i bambini si sentano amati, non che si credano migliori degli altri.
Secondo i ricercatori, quando i bambini sanno che i loro genitori li ritengono “speciali” e credono che abbiano più diritti rispetto agli altri, possono interiorizzare quel punto di vista, arrivando a sentirsi superiori e a trasformarsi in persone narcisiste. Al contrario, quando i bambini vengono trattati dai genitori con affetto e apprezzamento, interiorizzano l’idea di essere persone importanti, una visione che è alla base della sana autostima.
1. Far credere a vostro figlio che è infallibile
Per stimolare la loro autostima, è necessario dar loro fiducia, incitarli ed elogiarli, perché si rendano conto che possono farcela.
Tuttavia, una cosa è elogiare i bambini, riconoscere le loro vittorie, festeggiare i loro trionfi e renderli fiduciosi della loro capacità di risolvere i problemi e avere successo nella vita; un’altra cosa, ben diversa, è far credere loro che non sbagliano mai.
È necessario che i bambini imparino a convivere con l’errore, il bambino dovrebbe riuscire a concepire l’errore come parte del gioco e come elemento utile all’apprendimento. Deve imparare ad accettarlo, a cadere e a rialzarsi, proprio come quando impara a camminare. Chi sbaglia almeno ci ha provato, si è dato l’opportunità di riuscirci.
2. Paragonare continuamente vostro figlio con gli altri per dimostrare la sua superiorità
A partire dai 7 o 8 anni, i bambini iniziano a paragonarsi agli altri. A volte l’interesse verso questi paragoni inizia proprio per colpa dei genitori, che si mostrano ansiosi di dimostrare quanto i loro figli siano bravi o quante virtù abbiano.
Questi paragoni, però, sottopongono i bambini sotto una forte pressione, perché fanno sentire loro che non possono essere da meno rispetto ai loro compagni. Quando un bambino spicca in qualcosa, è bene riconoscere le sue capacità, ma senza paragonarlo agli altri.
Essere bravo o persino essere il migliore in qualcosa non significa essere superiore, ma i bambini non vedono le cose in questo modo, perché hanno ancora una visione del mondo grossolana
3. Offrire un modello educativo incapace di accettare le critiche
Bisogna saper accettare le critiche che ci vengono poste in modo costruttivo e offrire ai bambini un modello che li spinga a fare lo stesso. Questo non significa dover dire di sì a tutto e abbassare la testa, ma mostrarci critici con noi stessi, parlare dei nostri problemi e riprometterci di migliorare dove possiamo farlo.
Se i bambini vedono che i loro genitori non sono in grado di accettare le critiche, che si chiudono quando dovrebbero valutare dei cambiamenti benefici o che si comportano come se avessero sempre ragione, senza tenere conto dell’opinione degli altri, è molto probabile che agiscano allo stesso modo.
4. Vantarsi del bambino e giustificare i suoi errori
Una cosa è essere orgogliosi di nostro figlio e un’altra, molto diversa, è vantarci di lui e difenderlo di fronte qualsiasi critica, giustificando qualsiasi suo errore o difetto pur di dimostrare che è il migliore. Questo comportamento non lo renderà migliore, anzi.
Non c’è niente di male se un bambino sbaglia ogni tanto. Non succede niente. Non dobbiamo vergognarci. Giudicare i suoi comportamenti invece di fargli capire che non si può essere sempre perfetti priva il bambino di un’opportunità di apprendimento.
5. Parlare male dei bambini diversi o “inferiori”
Un bambino diverso o un bambino con meno capacità del nostro non è un bambino inferiore. Eppure, se gli adulti lo criticano per una sua mancanza, che sia intellettiva o fisica oppure perché si veste in modo diverso, anche i loro figli penseranno di essere superiori, e che gli altri siano inferiori.
A volte questo modo di giudicare in modo negativo gli altri è una delle strategie che impieghiamo per mettere in luce gli aspetti in cui crediamo di essere migliori. Ma, per esempio, che una persona sia più brutta di noi non ci farà diventare più belli o intelligenti.
Non è necessario sottolineare i difetti degli altri per mettere in luce i nostri pregi. Ma se un genitore continua a parlare male degli altri bambini per far sentire il proprio più importante, riuscirà solo a far interiorizzare al figlio questa concezione errata su se stesso e sul suo valore.
2 Comments
by Fabrizio
Grazie!
Articolo molto interessante, proiettato al presente con una visione di un futuro migliore “per molti”.
Colgo l’occasione per chiedere se o quando la società Ramatese ripeterà la serata con lo “psicologo sportivo” effettuata già l’anno passato al cerro di ramate. Grazie, cordiali saluti.
Firmato
(Uno dei tanti genitori)
by wp_9735719
Grazie a lei per il commento. Per quanto riguarda la serata con lo psicologo sportivo, è nostra intenzione riproporla insieme ad altre serate tematiche. Saluti e forza Ramatese!